Assieme ai colleghi di Communia si sostiene un interessante incontro che ci racconterà avventure, curiosità e aneddoti che riguardano la tutela e il salvataggio delle opere d’arte del Veneto durante la Prima Guerra Mondiale.
…nelle sorprese di guerra a tutto si doveva essere pronti, per nulla temere.
Con queste parole Gino Fogolari (1875-1941) – già soprintendente all’arte moderna e medievale del Veneto e Friuli durante la Grande Guerra – sintetizzava l’azione da compiere per la tutela e il salvataggio del patrimonio artistico italiano dai danni e dalla depredazione della Grande Guerra.
Più il fronte ed il “nemico” invadevano parte del territorio prossimo alla pianura padana impegnando gli alti comandi Italiani a cambiare strategie e mobilitando ingenti truppe, pochi manipoli di studiosi – per lo più senza una vera organizzazione ed il completo supporto militare – si avventuravano nel cercare di mettere al sicuro e proteggere quadri, affreschi, sculture e architetture. Ci si rendeva forse conto, solo allora, di quanta ricchezza dell’Italia potesse andar perduta cancellando per sempre storia e identità. Assieme alla fiumana di mezzi militari con soldati e generali, assieme a carovane di sfollati e profughi che transitavano nel Veneto, si affiancavano anonimi convogli o salpavano imbarcazioni stipate con le nostre più importanti opere d’arte provenienti sia da grandi città sia piccoli paesi.
Quel che non poteva essere trasportato lontano veniva nascosto o protetto improvvisando soluzioni tra le più disparate.
In questo scenario si consumava il dramma dell’arte italiana in guerra ed è in questo contesto, in occasione delle attività per il Centenario della Grande Guerra, che l’Associazione intercomunale Ricercatori Grande Guerra Carrè – Chiuppano, in collaborazione e con il patrocinio dei Comuni di Carrè – Chiuppano – Zugliano ha voluto promuovere lo studio svolto da Silvia Anapoli. Saranno raccontati avventure, curiosità ed aneddoti d’arte e guerra, per un pubblico di non solo addetti ai lavori.